martedì 22 aprile 2008

Curare, guarire, aiutare: la missione del medico

Condividere, ovvero aiutare chi è in difficoltà, cedere parte di se stessi ad un'altra persona,senza pretendere di ricevere niente in cambio, se non la gratitudine. Saper ascoltare pareri, punti di vista, problemi, frammenti di vita vissuta. Valutare le situazioni con vero spirito critico e senso di responsabilità. Queste sono solo alcune delle capacità che un bravo medico dovrebbe avere. Certamente, la preparazione è importante: ma cosa vale un guscio senza il proprio animale? E' un semplice involucro, un rivestimento esterno che maschera povertà e aridità interiore. Il medico, dunque, non svolge il proprio compito correttamente se si limita alla semplice prescrizione di una terapia, dopo aver esaminato la cartella clinica di un paziente;il suo sapere potrà essere enorme e sconfinato, ma non vale niente se questi è incapace di trasmetterlo.
Oggi al seminario 'I have a dream' il professor de Bernard ha più volte messo l'accento sulla necessità del contatto fisico fra professore e studente e fra medico e paziente. Nel primo caso, il giovane deve cercare di estrapolare dal docente il maggior numero di conoscenze e d'informazioni possibili('succhiare la sua linfa'), non solo con diapositive e lezioni frontali, ma mediante contatti umani, dialoghi, confronti diretti. Lo stesso de Bernard ha portato come esempio un'esperienza personale: insegnando biochimica con semplici e monotone esposizioni ex cathedra, la percentuale di studenti che non riesce a superare l'esame è circa il 70%. Le cose cambiano radicalmente se sono gli studenti stessi a dover fare lezione, esponendo al docente e ai compagni gli argomenti studiati e formulando eventuali domande o richieste di chiarimento. Il professore ha la missione di trasmettere al discente la passione e l'amore per la materia di cui s'occupa:ecco il significato della parola formazione. Non va, poi, trascurato l'aspetto globale del sapere medico e l'interconnessione fra le varie discipline: 'il sapere è unico qualunque sia l'oggetto cui si riferisce' affermava Cartesio.
Infine, 'il' medico deve non solo sapere, ma anche saper ascoltare. Troppo spesso i malati vengono trattati come semplici casi clinici, etichettati con dei numeri, liquidati con qualche ricetta che dovrebbe servire a restituire loro la felicità. Già, perchè solo questo le persone chiedono ad un dottore: la Felicità. Quando de Bernard ci ha illustrato come il medico a cui si era rivolto, gli ha dato la notizia di avere un tumore, sono rabbrividita: come è possibile che un uomo rimanga impassibile di fronte a tale affermazione? Per di più, non è proprio lui quello a cui mi devo rivolgere in caso di bisogno, a cui devo chiedere aiuto? Oltre a tutte le nozioni, oltre a tutto il sapere, il cuore e l'umanità non debbono mai mancare; ciò vale non solo nel caso dell'esercizio di una professione, ma anche nella vita quotidiana. Provare per credere: non vi sentite più soddisfatti e più felici se aiutate un'anziana a salire sull'autobus? O se la fate sedere al vostro posto? O ancora se ascoltate due chiacchiere che ha da fare riguardo al tempo o ai suoi figli? Credo che condivisione voglia dire anche questo: spartire due minuti, un posto a sedere, un semplice gesto che mostri umanità e filìa.
Dato che ricorderemo meglio ciò che abbiamo amato, penso che mi rimarrà impresso quello che il professor Formiconi chiama 'il corsettino di 3settimane d'informatica'... E penso veramente che(non per farla retorica!)queste esperienze che lei ci ha proposto ci aiuteranno a crescere, a maturare e a riflettere sul nostro futuro di medici e sul ruolo che avremo nella società.

martedì 15 aprile 2008

Quando il contesto non ha confini


La vita umana ruota attorno ad un contesto, che riguarda non solo condizioni personali(ad esempio fattori economici, sociali e comportamentali), ma anche 'extrapersonali', come la situazione del paese in cui abitiamo, il clima, il tipo di ambiente. Dunque, non si può pretendere di capire o conoscere un uomo se si prescinde dal contesto in cui è inserito: cosa avrebbero significato le parole di Primo Levi se egli non si fosse trovato a vivere(pardon...soffrire) in epoca nazista all'interno del campo di concentramento di Auschwitz? Certamente avrebbero dipinto il quadro di un uomo stanco, disperato, prostrato da continui sacrifici e dal lavoro, ma assumono una sfumatura, una connotazione e un significato totalmente diversi se inseriti nel disumanizzante contesto di guerra e odio che lo scrittore si trovava, giorno per giorno, a dover fronteggiare. Così il contesto non è solo il contorno delle nostre esperienze, una nota a latere della nostra vita, bensì parte di noi e del nostro essere uomini. Se vogliamo, il fatto stesso di vivere, ci porta inevitabilmente ad entrare in contatto con ciò che ci circonda: gli altri individui e l'ambiente. Che questi, poi, abbiano influenza diversa da persona a persona è pur certo... Il contesto, dunque, come un puzzle, è ciò da cui parte la comprensione, la cornice e la matrice comune delle nostre avventure, le tessere del puzzle(nel caso di Levi, la guerra che ha influenzato tutti i suoi lavori).

Cosa c'entra la matematica con tutto questo? Essa non è altro che un linguaggio con cui l'uomo s'esprime e come tale non è certo indipendente dall' insieme di condizioni che costituiscono un contesto: è sottoposta ad una serie di leggi, formalismi, regole, simboli, che hanno bisogno di essere spiegati per poter essere capiti a fondo. E' una metafora della vita ne' più ne' meno, in cui gli elementi sono inseriti in un contesto che non può esser trascurato.

Concludo con un passo tratto dal 'Saggiatore' del grande Galileo Galilei, che di queste cose se ne intendeva molto:"la filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi(io dico lo universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto". La matematica è, quindi, in definitiva, il linguaggio che consente di pervenire alla struttura intima e alla descrizione del mondo.

martedì 8 aprile 2008

A lezione di vita







Oggi ho scoperto che un semplice sorriso vale più di qualsiasi parola... Oggi ho scoperto che non devo vergognarmi di dubitare o di stupirmi, come di fronte alle apparenze, così davanti alle difficoltà... Oggi ho scoperto che, nonostante ci sia molto 'marcio' nel mondo-soprattutto in questi tempi di accanita campagna elettorale-, rimane vivo, sempre, un soffio di speranza... Oggi ho scoperto che da un gruppo di pochi ragazzi può nascere un'iniziativa encomiabile, emozionante, esagerata, eccitante... Oggi ho scoperto che ciò che condividi con gli altri e fai per loro non è mai abbastanza... Oggi ho scoperto che le persone che si lamentano continuamente dei loro problemi non hanno niente in cui credere, un motivo per cui valga la pena lottare, sentirsi sbattere porte in faccia, ricevere cocenti delusioni... Oggi ho scoperto che ci viene tolto tutto, anche la personalità; di noi non rimane niente se non, forse, un pizzico di dignità... Oggi scoperto che basta avere voglia di fare e di cambiare... Oggi scoperto che qualche volta vale la pena mettersi in gioco, uscire dai soliti schemi... Oggi ho scoperto che il seme del bene germoglia sempre purchè venga piantato in un terreno fertile... Oggi scoperto come un lungo corteo di ragazzi possa impressionare i passanti( guardavano noi studenti un po' come 'bestie rare'. Forse è colpa dei loro pregiudizi?)... Oggi ho scoperto che non sempre c'è bisogno giudicare; talvolta sarebbe opportuno fermarsi a riflettere... Oggi ho scoperto che dovrei pagare non so quanti $ di multa e che sono una piccola criminale... Oggi ho scoperto che i colpi di scena non esistono solo nei film... Oggi ho scoperto che la fatica e il sacrificio vengono ripagati, anche da forme di gratitudine non immediatamente visibili ai nostri occhi... Oggi ho capito che chi crede di trovarsi sopra un piedistallo di vetro farebbe bene a scendere... Oggi ho scoperto che l'umiltà è un grande dono... Oggi ho scoperto che 'solo rare volte capita qualcosa di nostro di cui la classe e il maestro hanno bisogno. Ma non opinioni e non cose lette. Notizie precise su cose viste coi nostri occhi nelle case, nelle strade, nei boschi'(tratto da 'Lettera a una professoressa' di Don Milani). Che dire di più? Penso che questa mattinata mi sia stata molto d'aiuto per CAPIRE me stessa. Ho apprezzato il discorso iniziale del professore, che nessun altro docente, incontrato fino ad ora nella mia carriera studentesca, avrebbe mai osato fare(e non è per essere ruffiana...).Infine, un enorme GRAZIE lo rivolgo ai ragazzi che fanno parte di 'm'illumino d'immenso' non solo per essersi messi in gioco, ma anche per la loro lezione di vita dentro e fuori le mura universitarie.

sabato 5 aprile 2008

Le nuove scoperte del mondo della medicina? Bastano 2parole: Pub Med


Vediamo se Pub Med può essermi d'aiuto, fornendomi qualche informazione sull' asma, una patologia che mi riguarda da vicino... Lo è fin troppo: non appena entro, vedo come esempio di ricerca proprio la parola 'asma'...cominciamo bene. Per fortuna non sono un tipo che si scoraggia facilmente, digito ugualmente il vocabolo, ponendo come limiti '30 giorni' e 'umani'. Ottengo 17titoli, da cui noto che la maggior parte delle ricerche condotte dagli studiosi tendono ad evidenziare il rapporto fra cambiamenti climatici e disturbi respiratori. Giro l'occhio e vedo una serie d'interessanti 'related links': uno riguarda proprio il nostro bel paese, dove l'inquinamento atmosferico è assai diffuso, soprattutto nelle aree metropolitane. Digitando la stessa parola su Google, saltano fuori più di 6milioni di risultati! Effettivamente questo lascia molto perplessi riguardo alla qualità e all'accuratezza di tali risultati.
'Passeggiando' in Pub Med, ho scoperto, inoltre, la possibilità di osservare in 3D i domini delle proteine; il che è molto utile per noi matricole alle prese con la biochimica e l'istologia. Infine, sono riuscita a saperne di più riguardo ad un difetto, la perdita dell'udito, che affligge una mia cara amica, spesso motivo di discriminazione nei confronti delle persone che ne soffrono.
Le parole sono circa 200, non una di più! Ho un' ultima richiesta da fare-lo so...sono una ragazza troppo esigente...-:potrei replicare il documento su Google Docs?