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All'inizio della bracciata, gli arti sono distesi, le mani orientate verso l'esterno; queste successivamente si flettono sull'avambraccio per poter orientare il movimento. Appena i gomiti sono alla larghezza delle spalle, le braccia cominciano a flettersi, consentendo alle mani di avvicinarsi alla linea mediana del corpo, percorrendo quella che viene chiamata una traiettoria a cuore rovesciato. Quando le mani si stanno riavvicinando, la loro azione determina una spinta ascensionale e permette di eseguire la respirazione. Dopo l'inspirazione, ha inizio la fase di recupero, in cui il nuotatore distende le braccia in avanti e sfrutta la spinta propulsiva. Nel momento di massima spinta ascensionale, s'inserisce la gambata, che non deve essere più ampia della proiezione del bacino e consiste in una flessione della gamba sulla coscia, cui segue una rotazione laterale della caviglia. Buona nuotata!!!